Al momento stai visualizzando La Psicologia del Cuckold: Dal Desiderio di Corna all’Umiliaizone

In questo articolo tratteremo prettamente l’approccio psicologico al cuckoldismo dopo aver spiegato in modo dettagliato l’aspetto informatico generale sul nostro articolo su cosa significa cuckold.

In relazione al fenomeno dei cuckold , la psicologia e filosofia si sono interrogate molto. C’è da capire, in primo luogo, se nel contesto di una relazione triangolare di questo tipo il cuckold sia davvero un soggetto passivo o se non sia, al contrario, il vero soggetto attivo. Una risposta forse non c’è, perché entrambe le tesi possono essere supportate da valide argomentazioni.

Il cuckold è passivo nel momento in cui non partecipa alle interazioni fra la sua donna e il bull (se ciò avvenisse, si avrebbe un threesome, che comporta dinamiche del tutto diverse): può rimanere immobile ad osservare, in alcuni casi anche di nascosto, e magari essere oggetto di umiliazioni da parte degli altri due.

Ma il cuckold può anche essere attivo, sia perché è lui che decide di sottoporsi a questa prova (che in realtà non è un supplizio, ma solo una fonte di piacere), sia perché può anche dare gli ordini alla coppia che si relaziona, suggerendo che cosa fare e come comportarsi.

Quando il cuckoldismo diventa umiliazione

La psicologia indaga anche il rapporto fra cuckold e umiliazione, una condizione che all’uomo non dispiace e che, anzi, viene ricercata apposta. Ecco, quindi, che il rapporto si fa più simile alle situazioni di sottomissione e di dominazione che sono caratteristiche delle relazioni del BDSM, dove la donna è a tutti gli effetti una mistress.

Succede, quindi, che sia lei a obbligare il cuckold a rispettare dei limiti ben precisi e ad attenersi a regole che non solo lo vincolano, ma soprattutto costringono e reprimono la sua sessualità in tanti modi diversi.

Può succedere, allora, che scatti il divieto di un rapporto sessuale tra marito e moglie. Oppure, vengono definite le regole a cui attenersi per poter toccare il corpo della donna, e così via. Altre forme di umiliazione si concretizzano nel momento in cui il cuckold, quando osserva il rapporto sessuale tra la partner e il bull, riceve da tutti e due ordini o commenti finalizzati a deriderlo. 

È normale ricercare il cuckoldismo?

La normalità è un concetto ampiamente discutibile, e comunque soggettivo. Non si può dire che interpretare il ruolo di cuckold sia normale, ma non si può nemmeno dire che non lo sia.

Può essere che un cuckold affronti questa dinamica della propria vita sessuale, e della vita sessuale di coppia, con il massimo della tranquillità, senza che ciò sia fonte di disagio o di problemi. E non è da escludere che fra il cuckold e il bull si instauri un rapporto di complicità fra maschi, o addirittura un legame di amicizia, a maggior ragione nel caso in cui il bull con cui la donna si intrattiene sia sempre lo stesso e non venga cambiato tutte le volte.

Il punto di vista della donna

Come si può ben immaginare, la psicologia del cuckoldismo è molto delicata, e deve tenere conto non solo del punto di vista dell’uomo, ma anche di quello della donna. Come si può sentire una lei a cui viene chiesto di andare a letto con una persona diversa dal proprio partner? La dinamica parafilica che ne deriva si sviluppa su molti livelli differenti.

Per altro, la partner può anche indossare dei simboli espliciti, oppure imporre al proprio compagno di usare delle gabbiette genitali tali da impedire l’erezione e quindi non consentire la possibilità di masturbarsi. Inutile dire che a tenere la chiave di questa gabbietta è proprio la donna.

Ecco, allora, che si fa concreta l’integrazione di pratiche BDSM, dove il ruolo dominante viene svolto proprio dalla donna. A volte, si corre – sempre in maniera volontaria – perfino il rischio che il bull insemini la partner, e ciò è possibile solo se il rapporto sessuale si svolge senza protezioni.

A volte la donna può anche assumere un ruolo dominante e desiderare di guardare il marito con un altra in qu esto caso viene definita cuckqueen.

I significati simbolici

È vero che accanto ai cuckold esistono anche le cuckqueen, che non sono altro che le versioni femminili di questo ruolo, ma è altrettanto vero che il cuckoldismo finisce per essere contraddistinto, sotto molti aspetti, da simboli di devirilizzazione decisamente potenti. Il maschilismo sconfitto a favore del femminismo?

Sì e no, perché vale sempre la pena di ricordare che il cuckold prova un piacere estremo nel vedere ciò che succede davanti a lui, pur in mancanza di una partecipazione attiva.

Basta cercare su un qualsiasi sito XXX video di cuckold per assistere a un universo variegato e altamente simbolico, non di rado correlato a un immaginario interrazziale in cui il bull è un uomo di colore che mette in risalto tutta la propria prestanza fisica, una sorta di strapotere sessuale in cui il maschio bianco è vittima anche perché privato della compagna, che appunto viene sedotta dal terzo.

E la donna non fa altro che sottolineare, in maniera esplicita e implicita, quando il partner ufficiale non sia adeguato. 

Un approccio culturale

Quello al cuckoldismo è anche un approccio culturale, e forse vi si può rintracciare anche una metafora dell’uomo bianco etero che non è più al centro del mondo ma anzi si sente minacciato.

L’insicurezza sociale si riflette a livello sessuale: è vero che non si realizza un vero e proprio tradimento, ma può anche essere che il cuckold spinga la propria donna fra le braccia di un altro sotto i suoi occhi proprio per evitare che lei lo faccia di nascosto.

Come dire: se avviene davanti a me, posso controllare quel che succede e non possono essere definito cornuto, perché sono io a volerlo. Una devianza – questo è il termine usato in ambito psicologico, senza che vi sia alcuna connotazione di tipo moralistico – che potrebbe anche essere stata influenzata dalla diffusione della pornografia, con una pervasività capillare. Non è più il tempo del maschio alfa, insomma, ma è arrivata l’epoca del marchio beta.

Perversione? No, grazie

Pensare al cuckoldismo come a una perversione vuol dire essere ancorati a pregiudizi che per molti aspetti sono ancora legati al passato: nel sesso e in amore non c’è un bene e non c’è un male, sempre che – ovviamente – non si provochi del dolore fisico o psicologico ad altre persone.

Il giudizio deve essere sospeso, e anche parlare di perversioni vuol dire applicare una categoria etica a un atto o a una serie di atti che non meritano alcuno stigma.

E sarebbe anche un errore pensare che la voglia di diventare cuckold sia un fenomeno prettamente moderno, magari frutto della noia in cui è immerso l’uomo contemporaneo o dell’immaginario diffuso dai siti XXX: d’altro canto, la storia del re di Lidia di cui abbiamo parlato all’inizio è lì a dimostrarlo.

In tante culture relative a epoche diverse, per altro, è sempre comparsa la figura del giovane che rivestiva il ruolo di amante ufficiale. Insomma, passano i secoli ma le coppie, nel passato come nel presente, continuano a essere attratte dal cuckolding e a volerlo provare.

Perché si diventa cuckold

A questo punto, è legittimo domandarsi per quale motivo un uomo aspiri a diventare cuckold. Per quanto uno dei compiti della psicologia sia quello di identificare delle tendenze che permettano una generalizzazione accademica, in realtà non si può fornire una risposta universale a questo interrogativo, perché evidentemente ogni soggetto ha gusti, istinti e pulsioni ben precisi.

C’è chi ha ipotizzato che in questo modo si trovi una soluzione palliativa a problemi di fertilità o addirittura di disfunzione erettile, e così il bull fa le veci del partner “titolare”, come se fosse una sua estensione. Il fatto è che la vita sessuale è altamente variabile, non solo tra una persona e l’altra, ma anche per una stessa persona nel corso del tempo: ciò che è vero oggi potrà essere falso fra due anni, e quel che in passato suscitava ribrezzo ora potrebbe essere fonte di eccitazione.

Si parla di meccanismi ricorrenti che chiamano in causa una sorta di deresponsabilizzazione del soggetto maschile, a maggior ragione se si riduce la visione della sessualità a un mero atto meccanico che si fonda sulla penetrazione.

Il cuckold non può soffrire di ansia da prestazione perché non è impegnato in alcuna prestazione: quindi è il soggetto più libero fra i tre vertici del triangolo, anche perché non deve dimostrare nulla, tantomeno la propria virilità. Se ti interessa questo aspetto dai uno sguardo al nostor articolo su come diventare cuckold.

Il voyeurismo

È evidente che una parte fondamentale della psicologia del cuckold si fonda sul voyeurismo, anche se si tratta di un voyeurismo sui generis, perché il bull e la donna sono consapevoli di essere guardati, e non vengono spiati di nascosto.

Il cuckold è un cornuto volontario, e proprio per questo motivo estremamente appagato, che non cede il potere al bull ma, al contrario, tiene in mano le redini del gioco. È lui a governare il tutto, con un approccio manipolatorio che può ricordare quello di un dittatore.

È un soggetto così potente che non ha paura di essere deriso perché la sua donna viene posseduta da un altro uomo, ma anzi ricava piacere da questa situazione. Egli gestisce ogni aspetto, e può anche decidere quale sarà il partner che finirà sotto le lenzuola con la sua compagna; è sempre lui a stabilire le modalità con le quali avvengono gli incontri e la frequenza degli stessi.

La visione ravvicinata degli amplessi è ciò che consente di detenere il pieno e assoluto controllo sulle azioni della donna, che non può essere infedele proprio perché si muove sempre sotto l’occhio vigile del partner.

Umiliazione maschile e femminile

Così, la stessa donna rischia di essere umiliata, perché privata di ogni potere: non ha più la possibilità di condizionare la vita emotiva del compagno, ma è solo uno strumento finalizzato al suo piacere.

In molti casi, il piacere provato dal cuckold non si limita allo spettacolo messo in scena dalla donna con il bull, ma si estende al momento di riconciliazione della coppia, con il terzo che è ormai lontano.

Perché, non bisogna mai dimenticarlo, anche dietro le dinamiche sessuali in apparenza meno convenzionali si può nascondere sempre un legame sentimentale molto solido, dove il rapporto affettivo può perfino essere rafforzato dalle strane dinamiche del cuckoldismo.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Maurizio

    Salve sono il Cuckold da oramai anni ma non avevo mai letto tanta spiegazione sul caso e devo dire che e proprio tutto esatto. Ho fatto leggere anche a mia moglie ed e d’accordo con me e sicuramente adesso e tutto molto più chiaro su alcune cose che lei era incuriosita . Grazie mille complimenti

    1. acigitalia

      Grazie mille per il commento positivo apprezziamo molto!

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